No, non siamo un museo.
Ci chiamiamo “museo” perché abbiamo iniziato lavorando tanti anni nei musei, impegnati nella sperimentazione di nuove forme di una pratica che andava svecchiata di molto: la “didattica museale”.
Abbiamo introdotto nei percorsi museali il gioco, il teatro, il laboratorio. Il ragionamento e la ricerca di un senso chiaro per i ragazzi.
Una strada innovativa meno cerimoniosa e più sostanziale che ora percorrono anche molti altri operatori, a volte sono i musei stessi a ri-progettare la loro fruizione in una direzione centrata sull’utente e non sul patrimonio.
Siamo contenti di aver contribuito a questo processo di sperimentazione e rinnovamento. Ma molto ancora c’è da fare. È un mondo completamente nuovo quello che si apre tra i continenti della pedagogia, della divulgazione culturale, dell’inclusione sociale. Le buone pratiche sono solo all’inizio e le invenzioni possibili ancora tantissime.
Noi abbiamo scelto di uscire dai musei per usare altri spazi e fare cultura, a iniziare proprio dalle scuole. Per questo ci chiamiamo “farfalla”, perché siamo leggeri e ci spostiamo.
Sì, allestiamo una mostra.
Ma ogni museo custodisce una “collezione” che mette in mostra consentendo di fruire materiali altrimenti inavvicinabili. E noi?
Noi abbiamo raccolto nel corso di quindici anni molti materiali che ritenevamo utili ai singoli percorsi didattici. Alcuni molto seri, rari, costosi. Altri semplici, quotidiani ma rivelatori di significati didatticamente rivelatori.
Non decine di reperti, perché quello che conta non è l’estensione della conoscenza, ma la sua profondità, quanto si radica nella curiosità dei ragazzi.
Può bastare un singolo oggetto, un volto, un utensile per immergersi in mondi lontani o discipline difficili.
Se lo si sa fare.
Grazie a collezionisti privati, ad aziende specializzate nell’allestimento di mostre o di riproduzioni artistiche, a centri di archeologia sperimentale, a docenti universitari, artigiani e artisti, abbiamo potuto formare un corpo di testimonianze storiche o scientifiche perfette per lo scopo che ci prefiggiamo: creare meraviglia, spiegare, provare, entusiasmarsi, capire, condividere.
Tutto questo lo portiamo nella vostra scuola perché nostro scopo è avvicinare i bambini alla cultura con una modalità che gliela faccia sentire vicina, bella e utile.

Trottole.
Queste trottole sono state commissionate a due artigiani ebanisti, in Francia e in Italia, che le hanno eseguite con una perizia e una sensibilità estetica non comune.
Si sono rivelate lo strumento migliore per sperimentare con i bambini il lavoro che alcune forze esercitano sui corpi: gravità, rotazione, precessione, effetto giroscopico…
La fisica e l’astrofisica sono state esplorate giocando, all’interno del workshow “Hack! Che fisica“

Sovrani.
Questo è un dettaglio della statua in bronzo del re Sargon di Akkad.
È una rara replica esatta dell’originale esposto al museo di Baghdad, acquistata presso una ditta tedesca specializzata in riproduzioni artistiche. 30 chilogrammi, 45 cm.
Abbiamo investito nell’acquisto di questo manufatto per mostrare da vicino ai bambini l’intensità dell’espressività artistica presente già nelle civiltà mesopotamiche.

Eroi.
Questa è una replica del celebre vaso rappresentante Ulisse che si fa legare per poter ascoltare il canto delle Sirene ospitato presso il British Museum di Londra
È stato acquistato da un collezionista e ci permette di mostrare ai bambini all’interno del percorso “Per Zeus!” quali fossero i “testi illustrati” che hanno legato tra loro i cittadini della più famosa democrazia della storia…

Veneri.
Questa è la più celebre tra le veneri neolitiche, detta “di Willendorf”. È esposta al museo naturale di Vienna e tutte quelle che vedete altrove (compreso Milano) sono riproduzioni, spesso non dichiarate.
La nostra è stata realizzata da un centro di archeologia sperimentale toscano che lavora per i principali musei del mondo e ci permette di ragionare insieme ai bambini sul concetto di bellezza e soprattutto sul ruolo della donna nella storia dell’…uomo

Fegato.
Questa è la replica di un vecchio modello anatomico utilizzato nelle scuole di medicina di diversi secoli fa.
È stato acquistato da una azienda specializzata in Polonia (e tradotto in italiano!) per permettere ai bambini di esercitarsi nella disciplina dell’anatomia tanto cara a Leonardo da Vinci durante il percorso “Il genio. Cos’è la creatività“
e molte, molte altre cose…
Ascolta l’intervista fatta da Edunauta a un’insegnante su come lavoriamo noi.
o ascolta il podcast su Spreaker

museo farfalla è un marchio registrato della cooperativa sociale Fosforo • Milano