Nell’anno scolastico 2012/13 una insegnante della Provincia di Milano ci contatta.
Conosce da molti anni il nostro modo di lavorare con i bambini – ponendoli realmente al centro di ogni attività – e ne ha un’ottima opinione.
E ci scrive perché è a conoscenza del fatto che una ditta che realizza allestimenti per mostre sta per buttare al macero i materiali di un’esposizione che ha concluso il suo ciclo vitale: la scoperta della tomba di Horemheb.
L’occasione è imperdibile. Conosciamo bene le fatiche – organizzative, economiche – con cui gli insegnanti sono costretti a ideare e realizzare le uscite didattiche e allo stesso tempo quanto le scuole siano sempre più deprivate di mezzi per dotarsi di materiali didattici che non siano quelli strettamente indispensabili.
L’idea è semplice. I materiali della mostra li raccogliamo noi. Poi li organizziamo perché siano di supporto a un percorso didattico avvincente – adattandoli, integrandoli con altri materiali ideati e realizzati da noi. E poi li portiamo nelle scuole.
Come un museo che si muove. Bello, veloce. Un museo-farfalla.
Ai primi materiali se ne aggiungono di nuovi, provenienti da altri collezionisti e artigiani con cui prendiamo contatto e che condivono il progetto: riproduzioni di vasi greci, modellini di imbarcazioni egizie, armi, copie di statue…
Nasce per primo “Il viaggio delle dodici porte”, percorso ludico-didattico sull’antico Egitto ispirato al celebre viaggio notturno del dio Ra, e poi seguono “Il bello delle regole” sull’antica Grecia e, quest’anno, l’ultimo nato: “Boom! la preistoria” con amigdale, grotte, boomerang…
Il museo farfalla diventa una realtà apprezzata da sempre più scuole.
Vola sempre più colorato, portando agli studenti un’idea di Sapere curioso, divertente, partecipato, utile.